sabato 16 giugno 2012

Il tallone d'Achille dell'inconscio


Cammini per la strada, giornata anonima e piatta, quando ad un tratto gira l’angolo Lui. Bello, bellissimo, interessante, madonna, più lo guardi e più l’anonimato e il piattume della giornata subiscono una svolta allucinante. Il buon Dio ti ha concesso una resurrezione terrena non indifferente… in fondo te la sarai meritata (non si capisce bene come, ma in quel momento i tre neuroni gridano al miracolo e le guance tendono al bordeaux, è chiaro che non c’è tempo per pensare).
Improvvisamente scopri che Lui ha una tenera appendice. La mano ben salda nella manina di Lei.
I casi sono due, bè in realtà tre.

Lei è una strafiga, di quelle inarrivabili, belle che piacciono anche a te, bella , bella, troppo universalmente bella. Lì la partita non c’è, ma neanche ti azzardi a pensare di poterla sfidare. Sei lì che la guardi ondeggiare e ti senti profondamente una merda. Ma te lo meriti, in fondo quelle belle così esistono proprio per quello. Ed è giusto che quella sfrontatezza con cui l’anonima e piatta giornata si era evoluta a giornata d’incontri, venga punita così miseramente.

Il secondo scenario vede la Lei perfettina, generalmente magrina, piccina, biondina, visino d’angelo, con la vocina talmente bassina che mi domando come Lui (alto bello e possente) possa dare un senso ai suoni che Lei emette. Comunque Lei è la classica fidanzata, anzi fidanzatina, storica, quella con cui lui sta dalle medie, che sposerà, e che con la stessa grazia con cui sorregge la sua borsettina spingerà carrozzini pieni di gemelli (gemellini), frutto del loro infinito (e noioso) amore.    
Un unico commento… che ppalle! No, in questo caso sinceramente mi viene un po’ il vomito. Tutta questa perfezione, questo essere Gentile, come se fosse la reincarnazione di una damina dell’800. No, ma cazzo, anche lei suderà, puzzerà, dirà parolacce e in alcune occasioni (mi piace pensare che anche per lei sia così) si sentirà un po’ uno schifo.

Comunque, passiamo all’ultimo caso. Qui Lui è con un CAP (cesso a pedali). E lì, bè si, lì è ancora peggio. Lei è terribilmente bruttarella, totalmente in contrasto con Lui (che ormai ho capito essere l’uomo della mia vita - anche se a quanto pare il cosmo ha mancato una comunicazione e sono stata avvertita solo io…comunque…). La cosa è ancora peggio, perché oltre all’aspetto SS (scopami subito) Lui ha anche dei sentimenti, un cuore tenero che lo ha fatto andare oltre l’aspetto poco invitante della sua appendice. E lì capisci di essere fottuta.

In quanto scenario D (né bona, né vomitevolmente perfetta, né cessa conclamata) io non riuscirò mai a catturarlo.

Nel frattempo mi hanno già superata e ho lo stomaco che si strugge, le guance sfiammano e mi sento come chi ha perso quando già si sentiva la vittoria in tasca.

Lui mi aveva colpita nonostante Lei , o soprattutto perché esisteva Lei?

Ma davvero le cose ci piacciono così come sono?  
Vorreste farmi credere che nei geni femminili esiste una propensione innata al possedimento di borse anonimamente marroni con delle tamarrissime “L” “V” sovrapposte?  O invece appendici, etichette e status symbol condizionano le nostre scelte?
Le quotazioni delle nostre azioni salgono tanto più siamo irraggiungibili? Meglio darsi ai contenuti o all’abbellimento spasmodico del contenitore?

Lascio a voi decidere.

Nel frattempo mi dedicherò con orgoglio al mio status di scenario D, ripescherò dall’armadio la mia LV che porterò rigorosamente a mano. Ho deciso che da oggi anch’io mi concederò un’appendice: bella, bellissima :)

2 commenti:

  1. Questo commento è stato eliminato dall'autore.

    RispondiElimina
  2. mentre leggevo questo post mi sembrava di sentire la voce narrante di carrie bradshaw in sottofondo! peccato solo per il finale con LV..carrie avrebbe magari scelto di ripescare dall'armadio un paio di manolo blahnik ;)
    ciao piccola alice

    RispondiElimina