Cammini per la strada, giornata anonima e piatta, quando ad
un tratto gira l’angolo Lui. Bello, bellissimo, interessante, madonna, più lo
guardi e più l’anonimato e il piattume della giornata subiscono una svolta
allucinante. Il buon Dio ti ha concesso una resurrezione terrena non
indifferente… in fondo te la sarai
meritata (non si capisce bene come, ma in quel momento i tre neuroni gridano al
miracolo e le guance tendono al bordeaux, è chiaro che non c’è tempo per
pensare).
Improvvisamente scopri che Lui ha una tenera appendice. La
mano ben salda nella manina di Lei.
I casi sono due, bè in realtà tre.
Lei è una strafiga, di quelle inarrivabili, belle che
piacciono anche a te, bella , bella, troppo universalmente bella. Lì la partita
non c’è, ma neanche ti azzardi a pensare di poterla sfidare. Sei lì che la
guardi ondeggiare e ti senti profondamente una merda. Ma te lo meriti, in fondo
quelle belle così esistono proprio per quello. Ed è giusto che quella
sfrontatezza con cui l’anonima e piatta giornata si era evoluta a giornata
d’incontri, venga punita così miseramente.
Il secondo scenario vede la Lei perfettina, generalmente
magrina, piccina, biondina, visino d’angelo, con la vocina talmente bassina che
mi domando come Lui (alto bello e possente) possa dare un senso ai suoni che Lei emette. Comunque Lei è la classica
fidanzata, anzi fidanzatina, storica, quella con cui lui sta dalle medie, che
sposerà, e che con la stessa grazia con cui sorregge la sua borsettina spingerà
carrozzini pieni di gemelli (gemellini), frutto del loro infinito (e noioso)
amore.
Un unico commento… che ppalle!
No, in questo caso sinceramente mi viene un po’ il vomito. Tutta questa
perfezione, questo essere Gentile, come
se fosse la reincarnazione di una damina dell’800. No, ma cazzo, anche lei
suderà, puzzerà, dirà parolacce e in alcune occasioni (mi piace pensare che
anche per lei sia così) si sentirà un po’ uno schifo.
Comunque, passiamo all’ultimo caso. Qui Lui è con un CAP
(cesso a pedali). E lì, bè si, lì è ancora peggio. Lei è terribilmente
bruttarella, totalmente in contrasto con Lui (che ormai ho capito essere l’uomo
della mia vita - anche se a quanto pare il cosmo ha mancato una comunicazione e
sono stata avvertita solo io…comunque…). La cosa è ancora peggio, perché oltre
all’aspetto SS (scopami subito) Lui ha anche dei sentimenti, un cuore tenero
che lo ha fatto andare oltre l’aspetto poco invitante della sua appendice. E lì
capisci di essere fottuta.
In quanto scenario D
(né bona, né vomitevolmente perfetta, né cessa conclamata) io non riuscirò mai
a catturarlo.
Nel frattempo mi hanno già superata e ho lo stomaco che si
strugge, le guance sfiammano e mi sento come chi ha perso quando già si
sentiva la vittoria in tasca.
Lui mi aveva colpita nonostante
Lei , o soprattutto perché esisteva Lei?
Ma davvero le cose ci piacciono così come sono?
Vorreste farmi credere che nei geni femminili
esiste una propensione innata al possedimento di borse anonimamente marroni con
delle tamarrissime “L” “V” sovrapposte?
O invece appendici, etichette e status symbol condizionano le nostre
scelte?
Le quotazioni delle nostre azioni salgono tanto più siamo
irraggiungibili? Meglio darsi ai contenuti o all’abbellimento spasmodico del
contenitore?
Lascio a voi decidere.
Nel frattempo mi dedicherò con orgoglio al mio status di
scenario D, ripescherò dall’armadio la mia LV che porterò rigorosamente a mano.
Ho deciso che da oggi anch’io mi concederò un’appendice: bella, bellissima :)
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RispondiEliminamentre leggevo questo post mi sembrava di sentire la voce narrante di carrie bradshaw in sottofondo! peccato solo per il finale con LV..carrie avrebbe magari scelto di ripescare dall'armadio un paio di manolo blahnik ;)
RispondiEliminaciao piccola alice