mercoledì 30 ottobre 2013

per non dimenticare

Il giorno del mio compleanno, un fantastico caldo 27 gennaio, e' universalmente il giorno della memoria. Il 15 ottobre, personalissimo punto di breakeven, e' il giorno della rinascita.
Quando inizi a vedere la fine come un nuovo inizio e' fatta, cambia il sistema di riferimento, cambia tutto, cambi tu.
E io dal 15 ottobre sono ufficialmente Silvia dai capelli rossi, Silvia con qualcosa in più (o qualcosa in meno). 

La dimensione di un problema e' data dalla capacita' di saperlo affrontare.
Se chi ha stampato questa frase sul poster, attaccato in reparto, in mezzo ad un milione di altre comunicazioni piu' o meno aggiornate, sapesse che io l'ho letta e ne ho fatto la mia forza... forse forse gli scapperebbe un sorriso.
a me si, e adesso lo sa! 

giovedì 19 settembre 2013

giovedì 12 settembre 2013

H2O

Quasi tutto intorno e' fatto da elementi composti.
Particelle che si uniscono, riunioni con scelte condivise, un mare di capelli a formare una ciocca, una barcone di migliaia di uomini disperati che affonda cercando una vita migliore.
E poi ci sono gli elementi singoli.
E gli elementi singoli sono davvero rari.

Ieri sera ho provato un'emozione singola, pura, profonda, rara ed eccezionale.
E non c'erano venature, piccole fessurine a dare spazio all'esterno, non c'era dubbio o ombra. Un'emozione pura.
Si chiama gioia credo.

Avrei voluto scrivere tanto, meglio e con più  trasporto. Notizie di questo tipo, cosi' autentiche e autenticamente condivise meriterebbero più spazio.
Ma oggi proprio non e' giornata e allora il giusto riconoscimento verrà, ma senza le parole.

God Save The Queen


venerdì 2 agosto 2013

giovedì 1 agosto 2013

Sognando l'America

L'estate non e' una stagione, ma un modo di sentire e guardare la vita.
Adesso come mai prima mi sento nel mood estivo, come quando vai a scuola per l'ultimo giorno.
E' tutt na ffest, come direbbe la Ele :)

un sorriso anche per voi
-2

silvia

venerdì 21 giugno 2013

e ti ricordo ancora

il tempo si ferma ogni tanto.
e cosi' finisce pierosio.
e cosi' letizia scopre che la vita e'  piu' deludente di quanto avesse mai pensato.
e cosi' mi trovo a guardare in lei quella che sono ed ero io.


dimmi che non e' cambiato niente da allora

giovedì 13 giugno 2013

altezza mezza bellezza

Ho questi 3 minuti di orologio per fare una cosa che mi piace.
Per ricordarmi che esiste altro, tanto altro al di fuori di qui.
Salto il pranzo, salto i pensieri, salto i respiri.
Chi ha inventato i dizionari, la lingua, i gesti e le parole mi deve spiegare il concetto di "transitorio". 
Le parole servono a tutelarci, a dare ad ogni situazione un contenitore che la caratterizzi, la confini e che rassicuri: Tranquilla, prima o poi ci assesteremo, e’  solo un transitorio.

In attesa che il deus ex machina venga qui al quinto piano a sbrogliarmi da queste sabbie mobili ho deciso che faccio da me.


Mi prendo e mi porto via.

Stay tuned

lunedì 27 maggio 2013

Una splendida giornata


Stanotte pensavo che il mio cuore ha smesso di amare.
E non funziona come il mare... le onde vanno, vengono, la battigia non fa in tempo ed asciugarsi che viene bagnata di nuovo. Lì c’e’ regolarità, sicurezza, quello che si svuota in un attimo si riempie.
Il mio cuore e’ monco, atrofizzato. Non ce la fa, l’ho perso.
Si e’ talmente rinsecchito che piu’ o meno dovrei aver perso un paio di etti!

Non ci prova neanche più. Non e’ bruciato, non e’ scottato, e’ proprio morto, raschiato via.

Possibile?
E già.


Oggi ero seduta. E dentro non pensavo che a scappare.
Qui non voglio esserci, non voglio restarci, non voglio restare un minuto di più.

lunedì 22 aprile 2013

Il mondo alla rovescia


Sono su questa strada larga, nella pianura piu’ pianura e passo sotto un grande cartello verde MILANO.
Alla fine e’ una città che nulla nega. Non mi ha partorita, di me sa solo quello che ho voluto farle sapere. Possiede buona parte dei miei ricordi da 8 anni a questa parte, ma di quello che ero prima non ha quasi nulla, se non qualche mio racconto lasciato andare camminando per le strade, al pozzo con Maria o chissà dove altro.

Salivo in aereo e pensavo che ho la fortuna / sfortuna di vivere due vite. Una mi vede svegliarmi quasi tutti i giorni e quasi sempre sbrodolata di sonno senza voglia alcuna di andare a lavoro, l’altra vive su una nuvola, una parentesi allegra legata ad un passato che e’ cresciuto e che in un modo o nell’altro e’ ancora lì che mi aspetta, ho sempre un posticino riservato con il mio nome sopra.

E forse tra le due, a dispetto di tutti i forti pregiudizi che avevo infilato in valigia tempo fa, la più aperta e’ proprio la città del cemento. Che mi chiama terrona solo per farmi sorridere, che ripone su di me le stesse aspettative che ha su tutti gli altri e che, col tempo e con le persone giuste, mi ha fatta innamorare di sé.

E allora quando mi ritrovo a casa mia a disprezzare qualche "ospite" (...oh foggiani abbiate pietà di me, ma al cuor non si comanda!) che "infesta" le mie strade penso che Tie’, ben mi sta! Tanto di cappello a chi possiede quest’accento con la puzza sotto al naso e che invece ha tanto da insegnarmi.

Perché in fondo si e’ sempre a sud di qualcun altro.

Touché



martedì 16 aprile 2013

Il peso specifico del passato


Una domanda di colloquio era: quanto pesano le nuvole?

E lì devi bloccarti in bocca il tuo infantile “Nulla” ed intavolare ragionamenti da persona smart, fast, una spanna sopra, un piede avanti … per arrivare a decretare che No, le nuvole hanno un peso non trascurabile, sono composte d’acqua eccetera eccetera.

Quando arrivi alla fine del discorso, pezzato dall’ansia, ti senti come Cristoforo Colombo, sei riuscito nel tuo obiettivo: dimostrarti smart, vincere un posto di lavoro invidiato, il tuo cervello ha camminato piu’ veloce del tuo cuore e le nuvole per te, ora, hanno un peso.

Per me e’ meno di una vittoria, e’ come scoprire (e dimostrare) che babbo natale non esiste, che per alcuni la cicogna implica un ciclo estenuante di cure di fertilità, che si può morire anche a 37 anni, a dispetto di tutti gli audio libri e film Disney di cui ti nutri da bambino.

In tutta la nostra vita c’e’ meno poesia di quanto vorremmo che ce ne fosse e di quanto inizialmente ci educano a pensare.

E allora aggiungo che oltre alle nuvole anche il passato ha un peso non indifferente.
Il passato pesa anche e soprattutto se e’ un passato morto. Pesa se e’ vivo e ti abbandona, anche se lo ignori, se ti ignora o se lo nascondi sotto il tappeto.


Di questa consapevolezza non so ancora cosa me ne farò. Per ora ne parlo, ne scrivo e mi scappa quel sorriso con la lacrima

e tu, cugi mia, sai di che parlo.

giovedì 11 aprile 2013

Post Postilla

Dato lo sbocciare di fiori d'arancio tra tante amiche, parenti e chi piu’ ne ha piu’ ne metta... urge inserire una piccola (paracula) postilla al post...

Care amiche,
fate bene a sposarvi rispettando tutti i tempi, godendovi a pieno le emozioni del -365, - 364, -363, della prova trucco e parrucco, della scelta del terzo contorno e della lunghezza dello strascico (ora capisco perché  le chiese sono tanto pulite :) ).

Come Cenerentola sogna il belloccio dal sangue blu ed una vita alla Kate Middleton, io preferisco sognare il mio "matrimonio".

A ciascuno il suo  :)


(paraculissima direi!)

venerdì 5 aprile 2013

hic et nunc


In fondo tutti ad un certo punto si sposano.

Il sogno di una vita, l’incidente di percorso, il volersi sentire un po’ più uguali a tutti gli altri, il voler far parte a tutti i costi della timeline di cui tutti parlano: la coppia, i difetti dell’uno e dell’altro, il Ma in fondo ci amiamo da morire, il forse ci sposiamo (per Lui), il speriamo che me lo chieda/ma quando arriva l’anello? (per Lei – ho tralasciato tutte le poco edificanti elucubrazioni con le amiche su segnali deboli lasciati in giro per casa o sulle strattonate casualissime davanti le vetrine di Tiffany, grammi, carati, oro giallo, bianco, rosa, io ce l’ho più grande, il tuo di che forma e’ …. Ma poi qui si sfocia altrove!).
Finalmente Lui prende il coraggio con due mani e decide che sì, la prenderà in sposa, le chiederà la mano, vuole mettere nero su bianco che l’ama e vorrà farlo per sempre! Ah, se solo sapesse!
 Non l’avesse mai fatto…. Ecco che subentra il periodo peggiore, per chi lo vive e per i malcapitati accanto: la preparazione delle nozze. Come minimo 365 giorni da dedicare alla pianificazione di ogni singolo istante di quello che già a priori sanno sarà (pensa che cazzo di assurda aspettativa!) il giorno più bello della loro vita.
I primi mesi (con degli strascichi anche durante tutto il periodo pre-giornopiu’bellodellanostravita) si passano tra amici, parenti, perfetti sconosciuti alla fermata del tram, dal fruttivendolo, in aeroporto (inizialmente incuriositi e con l’espressione classica del Beati voi/ Che dio vi benedica, ma già a metà monologo sfatti che implorano pietà) a raccontare tutto, ma proprio tutto (anche quello che non si vorrebbe mai sapere) del “Come me lo ha chiesto!!!”. Generalmente e’ Lei che guida il racconto: un flagello di particolari condiscono lo sproloquio della Cenerentola in questione, romanticamente sedotta  (e non ancora abbandonata!), a cui brillano gli occhi ad ogni parola. Lui segue ogni gesto di Lei, della sua piccioncina, a volte completa addirittura le sue frasi, ormai il copione e’ ben noto ad entrambi! I piu’ spavaldi abbassano lo sguardo e non nascondo un certo sorrisetto, come a dire eh, si, tutta questa figata e’ merito mio!   (Che te possino…. mugugna il poverino conosciuto al bar).
Dopo mesi di isteria collettiva, di prove trucco, scelta di abito, capigliatura, primo secondo contorno, chiesa o comune, parroco o assessore, arriva finalmente quel giorno.


Be’, tutto questo mi sembra semplicemente assurdo, antitesi perfetta dell’ebbrezza dell’amore, quello vero.

Ma quanto sarebbe bello sposarsi alla fine di una serata stupenda, quando si e’ brilli al punto giusto, una di quelle serate che ricordi anche a distanza di anni, quando tutto supera ogni migliore aspettativa e non c’e’ un attimo che non ricorderai con emozione?
Quanto sarebbe vero sposarsi con un vestito su cui hai rimuginato si e no 5 minuti davanti all’armadio, non convinta dell’abbinamento con la borsa ma si ormai e’ tardi esco, tanto chi se ne frega?
Quanto sarebbe autentico sposarsi esattamente un momento dopo averlo deciso, quando il sangue e’ ancora caldo e il cuore batte talmente forte, in preda ad un’emozione mai provata?
Perché aspettare, raccontare, pianificare, provare, perlustrare, e poi di nuovo riprovare, fino allo sfinimento? Perché rendere un atto d’amore la delivery di un Gantt del sentimento?
Che gioco e’ tutto questo?

Qualsiasi meccanismo ci spinga a suggellare il nostro amore con un estenuante tour de force di ristoranti chiese e boutique, spero vivamente di non finirci mai dentro.
Di non venir trito-risucchiata dai lustrini del fare la lista nozze, scegliere la location, trovare il menù più adatto e creare il look migliore, ma di restare sempre e solo pro-amore, quello che si fa in due e che non ha bisogno di invitati, testimoni ed esperti di settore. 
E per il resto poi.... Viva gli sposi!

martedì 26 marzo 2013

Pane al pane, vino al vino


Una bella canzone passepartout, una sfilza di mi piace: fiamme, fuochi, fuochetti e cerini…. Tutte rispondono all’appello, tutte coinvolte in un modo o nell’altro dal ritornello strappa lacrime. L’avrà postata per me? O forse per me? In ricordo di quella cena, di quella parola, di quello sguardo?
Ma si, in fondo l’avrà fatto un po’ per tutte queste ragioni, un po’ come quando scegli il neutro, il beige che sta bene con tutto, il pane celiaco per una cena o la torta vegetariana: così non scontenti nessuno.
E allora una pioggia di mi piace: dal passato, presente e futuro, perché si’, la sua grande abilità, questa gliela devo,  e’ tenere aperte porte già spalancate, porte che sta attraversando ora e spiragli ancora da sondare.

L’unica consolazione di questa notte e’ che finalmente, finalmente, non sono più tra quei mi piace. E non sono neanche più nel cemento, ad aspettare il sogno della nostra infanzia.
No, non sono più lì.
Piovono mi piace, apro l’ombrello e corro via.

lunedì 25 marzo 2013

Tutto in una notte

3, 2, 1 si cambia!

Zaino in spalla. Non servirà andare tanto lontano, la vera meta e' qui, davanti a me.
La strada e' lunga ed il primo grande ostacolo porta i miei vestiti e cammina come me.

Good luck Alice :)

giovedì 21 marzo 2013